Sono le diciassette. Dovrebbe essere il gran giorno o, diciamo pure, la gran nottata. La temperatura è a 37,2. Sta risalendo. Qualche ora fa, si era attestata a 36,9. Ecco, già da qualche giorno impreco, me la prendo con me stessa, avrei voluto far diverso. “Ma perché cavolo mi è saltato in mente di fare una cucciolata?! Accidenti, accidenti…” Questo me lo chiedo da tanti, tanti anni. Sono recidiva.
I cuccioli che nasceranno questa notte sono la mia 50° cucciolata. Che meraviglia!

Ero una ragazza, all’epoca della prima cucciolata. Avevo Chow da circa 6/7 anni dacché l’ebbi. Sapevo qualcosina ma studiavo a più non posso. Le mie telefonate (infinite!) vertevano tutte sullo stesso argomento. Non mi stancavo mai (e chi ti tiene a vent’anni?!?!?). Ho speso migliaia e miglia di lire in telefonate. L’allora gestore, a Natale mi inviava il panettone…e passato ancora qualche tempo, essendo un cliente d’élite, mi spediva anche la colomba pasquale. Ovvio, è una battuta, ma credo non ci fossero molte persone nel nostro Paese che tenevano la cornetta in mano tutto il santo giorno come facevo io… o anche la notte, quando parlavo con persone dall’altra parte del mondo.

Sono passati gli anni (peccato!) ma sono ancora qui, con le stesse “incertezze” e con la “stessa voglia di sapere”. Loulou (Georgette Dufour, all.to du Kiang Sou, un’istituzione del Chow Chow in Francia) un giorno mi disse: “Quando chiuderò gli occhi sarò certa di non averci capito ancora niente”.  Io pensai che fosse “pazza”… con tutto quel che sapeva! Maestra di se stessa e delle maestre… Ora, ogni volta, queste parole mi suonano in mente…così vere!

Dai, Isabella, muoviti! Lei ha bisogno di te. E allora, in ginocchio. Sempre lì. Vicine. Io e lei. E, tra poco, un piccolo. Ho già i “bolli” rossi alle ginocchia. Sembra che il tempo si fermi oppure che corra troppo. Nati. Tutti. Tutto ok. Tutto ok. Tutto ok! Lo ripeto tra la commozione e lo stordimento. Ora, tutti i giorni, tutte le notti, in ginocchio, coi “bolli” rossi che bruciano.

Loro diventeranno dei giovani, forti, grandi, sani. Saranno amati, rispettati e considerati , saranno parte delle loro famiglie.

I “bolli” rossi alle ginocchia si affievoliranno, ma non svanirà la nostalgia di quei musini, di quelle zampine, codine e espressioni. Ci sarà sempre il ricordo di ogni singolo, di ogni piccola vita che la natura ha progettato e creato così sapientemente, così finemente, così cautamente.
Io sono solo un umile Caronte, un mezzo, ma con un amore grande per ognuno di loro e per la razza e ognuno dei suoi componenti, che io abbia avuto il piacere e l’onore di aiutare a nascere.

Sono grata… in primis alla loro mamma, grata alle persone che li accoglieranno, grata alla natura che, per motivi a me sconosciuti, privilegia e distingue con tanta bellezza e con grande carattere ed eccezionali virtù questa nostra meravigliosa Razza.

 Dedicato a tutte le “mamme” al Ceppo Rosso… ancora grazie!